Allestito all’interno dell’elegante palazzo Viani-Dugnani, il Museo del Paesaggio nasce per iniziativa di Antonio Massara con lo scopo di avviare una campagna di sensibilizzazione per proteggere l’unicità del paesaggio verbanese dall’evoluzione vortiginosa che industrializzazione, antropizzazione e turismo stanno portando a inizio Novencento compromettendo un patrimonio insostituibile.
Nelle sale espositive sono protette opere d’arte che vanno dal XV al XX secolo: temi sacri e profani, vedute, paesaggi e statue sono i fiori all’occhiello del museo.
La collezione, che nel corso dei decenni si è arricchita grazie a donazioni e acquisizioni, vanta anche la più completa, se non unica nel suo genere, gipsoteca del più famoso artista Verbanese di sempre, Paolo Troubetzkoy, donata all’istituzione dalla famiglia dell’artista e oggi esposta in più sale della struttura.
Disposte su più livelli del bel palazzo barocco, le sale propongono diversi percorsi tematici che illustrano le evoluzioni delle vedute locali, la quotidianità dei mestieri tradizionali, la singolare poliedricità delle produzioni Toubetzkoiane – che vanno dal piccolo busto all’imponente statua equestre -, il suo studio sui materiali. Piccole tele e grandi produzioni si susseguono lasciando viva nel visitatore e la curiosità legata a un territorio che da secoli ispira immagini pacifiche: i raggi di sole che si riflettono sulle acque del lago, le tranquille vallate montane, la forza indomabile della natura sono magistralmente rappresentate da illustri artisti quali Tominetti, Gignous, Boggiani.
Notevoli sono poi gli strappi di affresco fortunatamente qui preservati perché provenienti da edifici che, per assecondare l’urbanizzazione, oggi non esistono più.
Una visita appassionante, valida alternativa alle mete più conosciute, che sicuramente vi farà guardare al contesto paesaggistico con occhi diversi.